La sanità di qualità si basa, soprattutto, sulla protezione della salute e su un paradosso: le cure vanno rivolte ai sani!
Noi pensiamo, su basi scientifiche, che la grande maggioranza delle malattie e dei difetti dei denti sia “evitabile” perché prevedibile, quindi avere cura della salute orale diventa molto più importante che effettuare le cure per ripristinarla.
I bambini dovrebbero effettuare la PRIMA VISITA ODONTOIATRICA SPECIALISTICA il più presto possibile e prima che qualunque patologia si instauri e si consolidi, così da evitare ogni terapia o renderla di semplice e di economica esecuzione.
Questo è valido sia per garantire la salute dei denti evitando le carie, sia per garantire lo sviluppo corretto della bocca, evitando gli apparecchi.
Alla nascita il pediatra fornisce le indicazioni per favorire una respirazione, una suzione e una postura corrette, ma dovrebbe anche raccomandare una prima visita odontoiatrica specialistica tra i 2 e i 3 anni di età.
Intercettare con largo anticipo una cattiva funzione o un difetto è essenziale.
Così dovrebbe avvenire se l’obiettivo primario fosse la salute, fissando nell’età di 2-3 anni, che corrisponde alla prima socializzazione, il momento ideale per assicurarsi che i denti, la bocca e il viso di un bambino si sviluppino in modo armonico, senza patologie dentali, senza disfunzioni e senza i conseguenti dismorfismi.
Questo atteggiamento, che è, ovviamente, il più corretto, è anche quello che ha i costi sociali più bassi perché, come tutti gli atteggiamenti preventivi, garantisce la prevedibilità statistica.
Possiamo affermare con relativa certezza che la quasi totalità dei ragazzi e dei bambini che sono oggi portatori di apparecchi correttivi sono nati in assenza totale di patologie ortodontiche.
E’ stata la funzione della loro bocca a plasmarne la crescita, in tutti i singoli casi.
Possiamo drammaticamente immaginare che, se fosse possibile osservare a ritroso la bocca, i denti o il profilo di ognuno dei nostri pazienti che oggi sono sottoposti a cure odontoiatriche o sono portatori di apparecchi correttivi, individueremmo il momento in cui i denti sono stati sani e i difetti ortodontici ancora assenti: quello è il momento per effettuare la prima visita e questa è la risposta alla domanda.
Le richieste su “quale” terapia riguardano sia la cura dei denti sia la loro posizione:
I denti di latte vanno assolutamente curati, consapevoli che non esiste cura certa, che non esiste cura indolore, che non esiste cura definitiva.
In pratica non esiste terapia in grado di ripristinare lo stato biologico di salute pre-esistente dei denti di latte.
Le loro caratteristiche biologiche e fisiologiche li rendono elementi dinamici, sia nella fase evolutiva che quella involutiva, e questo attribuisce un valore assoluto alla protezione del loro stato di salute a partire dal primo giorno di vita del bambino.
L’igiene alimentare e funzionale corretta della bocca, l’igiene orale, il supporto dei sigillanti occlusali, dei probiotici specifici, dell’applicazione topica del fluoro attraverso i dentifrici identificano uno stile di vita ideale e rendono sostanzialmente impossibile l’insorgenza delle carie.
L’unicità di ogni bambino è pari all’unicità degli eventuali difetti, quindi è evidente l’impossibilità di attribuire a questa domanda una risposta sensata.
Osservando però i comportamenti terapeutici più accreditati nel mondo possiamo, per schematizzare, suddividere i trattamenti ortodontici in due grandi categorie: Terapia INTERCETTIVA e ORTODONTICA.
Il concetto del costo dell’apparecchio non esiste più perché superato dal costo globale del servizio necessario, nel tempo variabile, a risolvere un difetto ortodontico.
In Italia i costi dei trattamenti con educatori funzionali per una TERAPIA INTERCETTIVA si possono stimare in Euro 50,00 al mese circa (durata del trattamento medio 12 mesi).
In Italia i costi dei trattamenti ortodontici in una TERAPIA ORTODONTICA in Euro 200,00 al mese circa (durata del trattamento medio 24 mesi).
Se il Pediatra di famiglia individua un’anomalia su uno o più parametri, sarà sua premura segnalarlo ai genitori e consigliare una valutazione specialistica, al fine di poter conoscere eventuali tempi e quali modalità riabilitative.